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La quintessenza di Marina Salamon: 5 riflessioni sulla Leadership

Marina Salamon

Ecco cosa pensa Marina Salamon sulla Leadership, e quali sono i punti cardine che l’hanno portata ad essere una figura di spicco del management italiano. Lezioni importantissime apprese partendo a soli 23 anni, dalla creazione di Altana (l’azienda numero uno in Italia nel segmento luxury per l’abbigliamento da bambino), fino ad arrivare alla gestione della Doxa, uno dei principali istituti italiani che si occupa di sondaggi di opinione e ricerche di mercato.

 

1 – L’etica non è utile, è essenziale

Per manager, imprenditori o leader di qualsiasi tipo (in quanto hanno più responsabilità), ma anche per quanto riguarda i più piccoli lavori all’interno di un’azienda, l’etica è fondamentale. Si arriverà inevitabilmente ad un punto in cui l’arrangiarsi e la furberia non riusciranno più a reggere il passo col lavoro ben fatto. Un escamotage può salvarti una volta, ma è impensabile poter costruire una carriera solamente su trucchi e artifizi. Un’azienda, proprio come una famiglia, dovrebbe basarsi su dei valori condivisi da tutti e di cui tutti sono partecipi. L’etica è un frutto inconsapevole della storia, l’importante non è avere tutti gli stessi valori, ma avere tutti dei valori attraverso i quali fare impresa.

 

Mamma di cinque figli, Salamon è attenta a coltivare la libertà e l'autonomia dei ragazzi
Mamma di cinque figli, Salamon è attenta a coltivare la libertà e l’autonomia dei ragazzi (Fonte: www.elle.it)

2 – Usare le differenze tra uomini e donne come sinergie

Nel 90% dei casi ci sono delle grandi differenze nei modi di fare tra uomini e donne. Ma l’esistenza di differenze non significa che ci sia un modo giusto e sbagliato di fare le cose. Semplicemente ci sono dei tratti che abitualmente (ma non sempre) sono tipici dei comportamenti maschili ed altri dei comportamenti femminili. A seconda della situazione in cui ci si trova, bisogna capire se prediligere l’utilizzo di un approccio piuttosto che di un altro. Ad esempio le donne hanno una profonda capacità di analisi che però a volte può portare all’inazione, nella vana attesa di una soluzione definitiva o della perfezione. Mentre per gli uomini vale più spesso il contrario e cioè un approccio magari meno certosino, ma più baldanzoso che li spinge ad iniziare anche facendo le cose “a tirar via” salvo poi, quelli bravi, correggere il tiro in corso d’opera. Nessuna di queste due tendenze è di per sé sbagliata, anzi ognuna è utile in un determinato contesto. Per questo è importante che entrambi i generi, e più nello specifico ogni persona, porti il suo personale approccio e contribuisca – con tutti gli altri – al benessere dell’azienda.

 

3 – “Il meglio deve ancora venire”

Per dirla con Robert Browning. O se preferite l’approccio più mediterraneo di Nazim Hikmet: “Il più bello dei mari è quello che non abbiamo ancora navigato”. Il futuro non deve spaventare, anche se il mare che ci aspetta è burrascoso, anzi: soprattutto se è burrascoso! L’esperienza ci mostra spesso che senza una buona dose di coraggio non si può progredire. Per Marina Salamon questo ha voluto dire a 23 anni fondare la sua prima azienda, Altana, e al contempo occuparsi del suo primogenito Brando, che per un anno dopo la nascita è dovuto rimanere in ospedale a causa di una malformazione congenita. Perdere la fiducia nel futuro è il primo passo verso l’insuccesso. Questo è ancora più vero per le donne che finora hanno dovuto subire dei trattamenti discriminatori sul posto di lavoro. Questa tendenza sta comunque affievolendosi, e oggi sempre più “donne pioniere” hanno il coraggio di iniziare nuovi progetti e fondare attività innovative.

 

La Nuova Leadership, l'evento formativo dell'anno con i maggiori esperti internazionali sulla Leadership.
La Nuova Leadership, l’evento formativo dell’anno con i maggiori esperti internazionali sulla Leadership.

 

4 – Un rifiuto come punto di partenza

La profondità e la grandezza di una crisi dipendono innanzitutto dalla nostra grandezza e dalla nostra profondità. Quanto più in basso ci sembra di cadere, tanto più in alto siamo in grado di rialzarci. Le persone che non hanno mai problemi sono persone che si accontentano, che non si stimolano ad andare avanti. Ogni problema che affrontiamo racchiude una sfida e una possibilità di fare meglio. Così ad esempio, per Marina Salamon, il vedersi rifiutata una proposta di collaborazione gratuita dal giornale locale di Venezia è stata la molla che le ha permesso di guardare verso nuove prospettive ed avviare la sua attività imprenditoriale con i risultati che oggi conosciamo. Ogni crisi può tirar fuori gli estremi dalle persone: il meglio o il peggio. A quale dei due lasciar spazio sta a te deciderlo.

 

5 – “Sono l’impero alla fine della decadenza”

Così recita una delle più famose poesie di Verlaine. Come l’animo del poeta francese, così anche il modello di Leadership in Italia, secondo Marina Salamon “è un prodotto di antiche glorie”, che per sopravvivere ha bisogno di rinnovarsi. Siamo stati un Paese molto bravo a fare industria, e per lungo tempo abbiamo fatto un vanto del nostro modus operandi, del nostro made in Italy che, prima ancora che sul prodotto, si rispecchiava nelle persone che facevano parte dell’azienda. Oggi però un modello strettamente gerarchico e piramidale non è più utile a gestire gli innumerevoli stimoli che un’azienda deve ogni giorno gestire se vuole essere competitiva. Oggi la comunicazione, il marketing, il digitale valgono almeno quanto il prodotto in sé e spesso rappresentano il prodotto in sé per le aziende più innovative. Le necessità sono cambiate e così devono fare anche i Leader, non accentrando tutto il potere nelle loro mani, come sovrani di un impero allo sbando, ma cercando di delegare il più possibile all’interno della propria azienda. Di decentralizzare non solo i compiti svolti, ma anche il tipo di personale. I tempi in cui tutti i dipendenti hanno una laurea in economia o ingegneria sono finiti. Vince la diversità sull’omologazione. Indipendentemente dal titolo di studio, indipendentemente dalla cultura e dall’etnia, indipendentemente dal sesso, ognuno può portare un contributo fondamentale. Compito di un leader, quindi, è quello di valorizzare le caratteristiche di ogni componente del suo team.

 

Oltre all’impegno volontario e gratuito svolto nel WWF, Marina utilizza una parte del proprio tempo mettendosi a servizio, da volontaria di diverse associazioni non profit, che sostiene.
Oltre all’impegno volontario e gratuito svolto nel WWF, Marina utilizza una parte del proprio tempo mettendosi a servizio, da volontaria di diverse associazioni no-profit

 

Marina Salamon

La sua storia imprenditoriale comincia a ventitrè anni, fondando Altana, tra le maggiori aziende europee di abbigliamento per bambini nel segmento del lusso. Negli anni Marina Salamon ha fondato, amministrato o acquisito in partecipazione numerose società tra cui Doxa, leader in Italia nelle ricerche di mercato, Connexia, tra le più grandi società italiane di comunicazione digitale: web, social media marketing, eventi, PR and media relations, Banca Ifis, quotata in borsa, Alchimia Energy, società che ha costruito e gestisce parchi fotovoltaici ad energia solare.

Tutte le sue attività imprenditoriali fanno capo alla holding Alchimia SpA.

Ecologista convinta, ha fatto parte del comitato Ambiente di Confindustria ed è stataconsigliere internazionale per il WWF con delega per la gestione del patrimonio, del personale, della finanza e per l’elaborazione del budget. È consigliere d’amministrazione di IllyCaffè e di Morellato & Sector.

Oltre all’impegno volontario e gratuito svolto nel WWF, Marina utilizza una parte del proprio tempo mettendosi a servizio, da volontaria di diverse associazioni non profit, che sostiene.

Nel 2013 ha pubblicato per Mondadori il libro “Dai vita ai tuoi sogni”. Per il suo lavoro di imprenditrice e manager, Marina Salamon ha ricevuto nel 1992 il Premio Marisa Bellisario.

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